“I swear I’ll take it out on the man – Who ever devised this economy plan”.
Homebreakers, The Style Council, 1983
Nei manuali di storia la questione del dopoguerra inglese viene liquidata in un paragrafo il cui senso è questo: stanchi della guerra, delusi dal governo conservatore di Winston Churchill, gli inglesi, nel 1945, voltano pagina, votando per la prima volta un governo laburista, quello di Clement Attle. Seguono la nazionalizzazione delle miniere, dell’energia elettrica, delle ferrovie, nasce il National Health Service (NHS), il servizio sanitario nazionale (la cui storia è qui ricostruita in documentario del BFI). Viene messa a punto un’idea di Welfare State che, di fatto, fa scuola in Europa.
Poche righe che rimangono impresse, perché in Italia, negli stessi anni, ancora si deve decidere fra Monarchia e Repubblica, le donne non votano, l’assistenza pubblica è improntata (e lo sarà ancora a lungo) a un paternalismo di stampo fascista, mentre le logiche della guerra fredda di lì a poco congeleranno di fatto la carta costituzionale per un quindicennio.
(l’articolo intero su minima&moralia)