E’ morto a 90 anni lo storico francese Jacques Le Goff. Nato a Tolone nel 1924, Le Goff è stato tra i massimi studiosi della società occidentale del Medioevo. Dopo aver studiato all’Ecole normale superieure, nel 1954 divenne professore alla facoltà di Lettere dell’università di Lille, e poi ricercatore al Centre nationale de la recherche scientifique a Parigi. Tra le sue opere, “Gli intellettuali del Medioevo”, “Il basso medioevo”, “La civiltà dell’Occidente medioevale”, “Mercanti e banchieri del Medioevo”. Nel filmato che vi proponiamo, tratto dall’Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche, Jacques Le Goff, dal 1970 al 1977 alla presidenza de L’École des Hautes Études en Sciences Sociales, di Parigi, parla della necessità di una critica del documento televisivo, a cui lo storico può dare un contributo essenziale, controllando la verità delle immagini e denunciando le manipolazioni della verità. Il potere della televisione lascia poche difese ai telespettatori, i quali si trovano manipolati non soltanto dai padroni della televisione, ma dalla natura stessa dell`immagine televisiva. Quale esempio del fatto che la televisione può mentire, Le Goff cita gli eventi accaduti al tempo della caduta della del regime diCeausescu in Romania, in cui furono usati cadaveri dissepolti per rappresentare i massacri perpetrati. Lo storico che è uno specialista della critica del documento, deve collaborare con i giornalisti nel tentativo di verificare la verità nelle immagini televisive, denunciando le manipolazioni di cui è stata eventualmente oggetto, come fa con i documenti falsi del passato. In tal modo egli introduce un’intenzione morale nella critica e nell`uso dell’immagine televisiva.
(da Rai etteratura)